Cosa sarebbe un mondo senza
libri? Probabilmente un luogo senza storia, senza fantasia e senza prospettive
per il futuro. Eppure la nostra società sembra avviarsi verso questa strada, ma
non per finire nell’oblio della lettura, ma per sostituire il consumo lento di
pagine alla rapida (e gratuita) fruizione del web. A confermare il trend è il
Rapporto AIE 2012 sullo stato dell’editoria in Italia.
Il mercato del libro nel 2011 ha
segnato un -3,7%, mentre il giro d’affari nei primi nove mesi dell’anno in corso
si è attestato al -8,7%. Un risultato su cui pesa la crisi e che nel 2011 non
è stato neanche tanto disastroso se confrontato con il -10,3% del cinema di
sala o il -17,6% dell’home entertainment, mentre si registra un -2,2% per la stampa
quotidiana e un -3,0% per quella periodica.
Il dato grave di quest’anno,
però, è che sembra diminuito anche il numero di lettori, per la prima volta dal
2007. Al tempo stesso, però, aumentano leggermente i consumatori di ebook. Un
cambiamento di prospettiva che va letto non solo in riferimento alla crisi, ma
anche alla maggiore diffusione di strumenti per la lettura degli ebook e della
maggiore confidenza degli utenti alle interfacce digitali.
Il sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri con delega all'Editoria, Paolo Peluffo ha annunciato
alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte di voler istituire una task
force interministeriale sul libro che “adotti tutti le misure necessarie a
sostenere e promuovere la lettura, nella scuola e nelle università,
innanzitutto”. Speriamo che questa iniziativa non si riduca in un altro di
quegli inutili spot fatti dal ministero per invogliare alla lettura mostrati in
televisione periodicamente.
Sarebbe magari più interessante
promuovere una campagna di sostegno alle biblioteche e di avvicinare gli
studenti alla lettura con iniziative mirate, anche regalando libri ai ragazzi. Soprattutto
non si possono demonizzare le nuove tecnologie, ma accostarle alle vecchie e insegnare
ad apprezzare il libro per tutti i suoi pregi. La carta probabilmente non
morirà mai, ma darle una mano non fa male.
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