giovedì 19 luglio 2012

Un esercizio per riconoscere una rivista

In tanti anni di esperienza sui contenuti, come progettista e autore di numerosi articoli, mi sono reso conto dell'importanza della struttura. Tanto precise sono le regole della scrittura (incipit o premessa, corpo del testo o svolgimento, conclusione o chiusura), quanto ben solide sono quelle della progettazione (concept e linea editoriale, grafica e identità visiva, struttura o lay out editoriale). Sia che si intenda scrivere un pezzo, sia che l'obiettivo finale risulti essere un vero e proprio prodotto editoriale, l'approccio che va conservando e opportunamente difeso è quello della "voce" e dell'identità del medium. Per dirla in modo più semplice e con un esercizio pratico. Andate in un chiosco di giornali, un'edicola, e passate un po' di tempo a guardare le riviste  che avete di fronte. Spesso, come fosse un automatismo, non dedicate troppo tempo all'osservazione di quello che apparentemente sembra un semplice e coloratissimo patchwork di forme, immagini e colori. Ora provate a leggere i titoli dei vari giornali. Molti non esprimono alcun collegamento con la gamma di argomenti che viene trattata all'interno delle pagine; altri, magari, hanno riferimenti più chiari. Provate a costruire un'idea di un ipotetico scaffale sul quale sistemare tutti i prodotti che si stendono a perdita d'occhio davanti a voi. Come fate a riconoscere di cosa parla un periodico? Come fate a stabilirne la credibilità e il livello della qualità? In che modo l'identità visiva e il concept editoriale possono renderlo immediatamente riconoscibile? Prendetene uno, aprite le prime pagine fino a trovare il colphon e leggetelo: chi è l'editore, chi ci lavora, c'è un indirizzo web? Bene, potete andare avanti con l'indagine. Soffermatevi a lungo sul sommario accanto al colophon. Usualmente, ogni articolo porta accanto o subito sotto il suo autore. Soprattutto, però, leggere il sommario vi dovrebbe dare l'impressione di scoprire la struttura e l'identità del giornale. Di cosa parla in generale, ma anche come lo fa, con quale taglio e quale può essere il filo conduttore che lega ogni pezzo a un'unica visione, come se vi stessero raccontando una storia. Un giornale diventa riconoscibile quando solamente ad averlo di fronte si entra in un modo di pensare ben preciso, un meta-racconto nel quale riconoscere delle idee, dei valori e un modo di osservare la contemporaneità. Ora acquistate il giornale che più vi incuriosisce, leggetelo e scrivete in poche righe come definireste quel prodotto, per argomento, classe (qualità), target, ecc. Fate una scheda e passate oltre, fino ad avere un quadro più o meno chiaro del settore. Buona escursione.

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