domenica 22 luglio 2012

City Journalism

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Stephen Armstrong è un giornalista di quelli cresciuti nella vera scuola del reportage. Non a caso, in un bellissimo articolo pubblicato su l'ultimo numero di Monocle, ha citato Nicolas Tomlin, che nel lontano 1969 ha scritto, a proposito del mestiere di giornalista: "The only qualities essential for real success in journalism are ratlike cunning, a plausible manner, and a little literacy ability. Other qualities are helpful but not diagnostic..." (Le uniche qualità essenziali per il vero successo nel giornalismo sono l'astuzia da ratto, un comportamento credibile e un'alfabetizzazione minima. Le altre qualità sono utili, ma non indispensabili).

Per dire che ancora oggi a fare la differenza nel mercato dell'informazione e della comunicazione continua a essere il talento giornalistico, la storia da cercare fuori dalla porta, nel grande caos urbano. "It is the city news journalists that count, wherever we read them. They are the people who watch the watchmen..." (Sono i giornalisti di cronaca cittadina che contano, dovunque li leggiamo. Sono le persone che controllano i controllori).

Soprattutto perché, rispetto alle testate giornalistiche "istituzionali", per lo più di proprietà di imprese a partecipazione mista (pubblico-privata), con quel che ne consegue in termini di autonomia rispetto alla linea editoriale, si stanno facendo largo quotidiani più mirati e indipendenti, localizzati in realtà cittadine specifiche. I cosiddetti city newspaper, il più delle volte free press a larga distribuzione che hanno permesso lo svilupparsi del fenomeno del city journalism, offrono un altro tipo di interazione con la sfera politica e d'attualità, una critica più coinvolta, dinamica e partecipata, con la possibilità di integrare le opportunità dei social media e dei network legati al web 2.0, facebook, twitter e via dicendo.

Con questi strumenti il giornalismo locale si arricchisce di punti di vista, di contrappunti e di aperture rispetto ad approfondimenti, verifiche e confronti. La realtà dell'informazione locale, in un mondo sempre più drammaticamente globale, diventa perciò una risposta di rafforzamento di identità, un punto di vista non proposto dall'alto, da una linea governativa, ma più vicina alle vere storie di una comunità (o community). Un fenomeno che è esploso persino in India e in Cina con migliaia di testate che affollano le città.   

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